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Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano X.djvu/241

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dell'impero romano cap. li. 235

e la seconda capitale dell’Egitto. Investì Amrou quella gran Fortezza, che potea considerarsi come una parte di Menfi o Misrah; non andò guari che giunse al campo un rinforzo di quattromila Saraceni, e convien daddovero far onore all’industria e alla fatica dei Siri suoi alleati per la costruzion delle macchine che si adoperarono a battere le mura. L’assedio intanto durò sette mesi, e i temerari assalitori si videro accerchiati dall’inondazion del Nilo che minacciò di inghiottirli1. Finalmente trionfarono per la temerità dell’ultimo assalto; passarono la fossa guernita da punte di ferro; piantarono le scale e penetrarono nella Fortezza gridando: „Dio è vittorioso„: indi respinsero il resto dei Greci sino ai lor battelli e sino all’isola di Ruda. Presentando questo luogo una comunicazione agevole col golfo e con la penisola di Arabia, Amrou lo preferì a Menfi, che fu abbandonata. Le tende degli Arabi divennero abitazioni stabili, e la prima moschea quivi eretta fu santificata dalla presenza di ottanta compagni di Maometto2. Il campo sulla riva orientale del Nilo si trasformò in una nuova

  1. Comincia il Nilo ad ingrossare a poco a poco dopo il mese di Aprile: l’elevazione si fa più sensibile nel tempo della luna che viene dopo il solstizio d’estate (Plinio, Hist. nat., v. 10), e si pubblica per lo più al Cairo nel giorno di S. Pietro (29 giugno). Da un registro di trent’anni viene indicata la maggior altezza delle acque fra il 25 luglio e il 18 agosto (Maillet, Descript. de l’Egypte lettera XI, p. 67, ec. Pocock, Description de l’Orient, vol. I, p. 200; Shaw’s Travels, p. 383).
  2. Murtadi, Merveilles de l’Egypte, p. 243-259. Si dilunga egli su questo argomento con lo zelo, e collo spirito minuzioso d’un cittadino e d’un devoto, e le sue tradizioni locali hanno gran sembianza di verità ed esattezza.