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storia della decadenza |
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moltitudine innumerevole di sudditi superbi della passata fortuna, mal contenti dello stato in cui erano allora ed aggravati dalle esazioni d’un fisco, per l’innanzi arricchito delle spoglie o dei tributi della nazione. Nel loro ozio erano occupati dalle fazioni e dalla controversia. I rigidi Settari di Hanbal1, sotto la maschera della pietà, vollero privarli dei piaceri della vita domestica; penetrarono a forza nelle case dei plebei e dei principi, rovesciarono i vasi di vino che trovarono, batterono i musici e ne ruppero gli strumenti, e con infami sospetti disonorarono tutti coloro che vivevano con gioventù di bell’aspetto. Di due persone unite nella professione medesima, una, generalmente, era per Alì, l’altra contro; e finalmente furono scossi gli Abbassidi dalle grida dei Settari che ne contestavano i titoli e maledivano i fondatori di quella dinastia. Solo potea la forza militare reprimere una plebe turbolenta; ma chi poteva sbramare la cupidità dei mercenari, o mantenerli nella disciplina? Gli Affricani e i Turchi, commessi alla guardia del Califfo, vennero scambievolmente alle mani, e gli Emiri d’Omra2 imprigionarono o deposero il loro
- ↑ In pari occasione, aveva mostrato il lor maestro più moderazione e tolleranza. Ahmed-Ebn-Hanbal, Capo d’una delle quattro Sette ortodosse, nacque a Bagdad A. E. 164, e vi morì A. E. 241. Contrastò ed ebbe a soffrire assai nella disputa concernente la creazione del Corano.
- ↑ All’impiego di Visir era stato sostituito quello di Emir-Al-Omra (imperator imperatorum), titolo dapprima istituito da Rhadi, che poi passò ai Bowidi ed ai Sel-jukidi, vectigalibus, et tributis et curiis per omnes regiones praefecit, jussitque in omnibus suggestis nominis ejus in concionibus mentionem fieri. (Abulfaragio Dynast., p. 199). Elmacin (p. 254, 255) ne fa pure menzione.