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zelanti per la lor patria1. Manuele nell’orgoglio suo disdegnava un Barbaro per collega, e la sua ambizione era invigorita dalla speranza di togliere la porpora agli usurpatori dell’Alemagna, e di assodare in Occidente come in Oriente il suo legittimo titolo di solo imperator de’ Romani. Fermo in tale divisamento, chiamò seco in lega il popolo e il vescovo di Roma. Molti Nobili le parti di lui abbracciarono. Le nozze di una sua nipote con Odono Frangipani, lo fecero sicuro dei soccorsi di questa potente famiglia2: l’antica metropoli dell’Impero accolse con rispetto gli stendardi e le immagini di Manuele3. Durante la querela tra Federico e Alessandro III, il Papa ricevè due volte in Vaticano gli ambasciatori di Costantinopoli: ed or venia lusingata la pietà del Pontefice col dimostrargli possibile l’unione delle due Chiese da così lungo tempo promessa, or eccitata la cupidigia della venale sua Corte; or esortavasi Alessandro III a vendicare le proprie ingiurie, e a profittare del favorevol momento per deprimere la fe-

  1. Il Muratori fa menzione di due assedj di Ancona. Il primo nel 1167, sostenuto contra Federico I, che combattè in persona (Ann., t. X, p. 39 ec.), il secondo nel 1173, contra l’arcivescovo di Magonza, luogotenente di questo principe, prelato indegno del suo titolo e delle sue cariche (p. 76 ec.). Le Memorie pubblicate dal Muratori nelle sua grande Raccolta (t. VI, p. 921-946) al secondo assedio si riferiscono.
  2. Questa circostanza abbiam ricavata da una Cronaca anonima del Fossa Nova, pubblicata dal Muratori (Script. ital., t. VII, p. 874).
  3. Il βασιλειος σημειον, segno regio, del Cinnamo (l. IV, c. 14, pag. 99) ammette due spiegazioni. Uno stendardo si conforma meglio ai costumi de’ Latini, una immagine a quelli de’ Greci.