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258 storia della decadenza

nel principe cristiano, da lui chiamato fratello, una grandezza d’animo e una possanza eguale alla sua, e l’amicizia loro avendo consolidata i donativi e le frequenti ambascerie, il Califfo, serbando a sè la vera dominazione di Terra Santa, le chiavi del Santo Sepolcro, e forse della città di Gerusalemme, al cristiano Imperator presentò. Declinando la monarchia de’ Carlovingi, la repubblica d’Amalfi prestò non pochi servigi ai commercio e alla religione degli Europei nell’Oriente; perchè le navi della medesima portavano i pellegrini sulle coste dell’Egitto e della Palestina: e mercè le derrate che vi sbarcava, il favore e l’amicizia de’ Califfi Fatimiti si cattivò1. Istituitasi sul Calvario una fiera annuale, i mercatanti Italiani fondarono il convento e lo spedale di S. Giovanni di Gerusalemme, culla dell’Ordine monastico e militare, che da poi diede leggi all’isola di Rodi, indi a quella di Malta. Se i pellegrini cristiani fossero stati paghi di venerare la tomba di un Profeta2, i discepoli di Maometto, lungi dal querelarsi di una simile divozione, imitata l’avrebbero:

  1. Il Califfo concedè diversi privilegi Amalphitanis viris amicis et utilium introductoribus (Gesta Dei, p. 934). Il commercio di Venezia nell’Egitto e nella Palestina, non può vantare sì antica data, quando mai non si ammettesse la burlesca traduzione di un Francese che confondea le due fazioni del Circo (Veneti et Prasini) co’ Veneziani e coi Parigini.
  2. I pellegrini cristiani, a norma della loro fede, dovevano visitare la tomba di Gesù Cristo, come figlio di Dio, ed i pellegrini maomettani, secondo la loro credenza, visitavano quella di Maometto come semplice loro Profeta, ed inviato da Dio. (Nota di N. N.).