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264 storia della decadenza

ogni sesso e d’ogni grado che giuravano bramar solamente tanto spazio di vita per giungere a baciar la tomba del Redentore. E principi, e prelati abbandonavano la cura de’ lor dominj; onde il numero di queste pie carovane divenne il pronostico degli eserciti di Crociati che nel successivo secolo approderebbero ai lidi di Palestina. Mancavano circa trent’anni all’epoca della prima Crociata allorchè l’Arcivescovo di Magonza, i Vescovi di Utrecht, di Bamberga e di Ratisbona, abbandonarono le rive del Reno per trasferirsi, seguìti da settemila persone, alle sponde del Giordano. L’Imperatore gli accolse con ogni ospitalità a Costantinopoli; ma avendo questi pellegrini fatto imprudente sfoggio di lor ricchezze, vennero indi assaliti dai feroci Arabi del Deserto, e parea quasi che avessero scrupolo a valersi dell’armi loro in propria difesa. Sostennero un assedio nel villaggio di Capernaum, e solamente alla venale protezione dell’Emiro Fatimita la propria liberazione dovettero. Dopo avere visitati i luoghi santi, veleggiarono verso l’Italia; ma di settemila che erano partendo, duemila soltanto la patria rividero. Ingolfo, segretario di Guglielmo il Conquistatore, a questa carovana appartenea: e narra che di trenta cavalieri vigorosi e armati di tutto punto, i quali seco lui aveano abbandonata la Normandia per trasferirsi in Palestina, nel rivalicare le Alpi, rimaneano solamente venti miserabili pellegrini a piedi, non d’altro forniti fuor del loro bordone e della bisaccia che portavano sulle spalle1.

  1. Il Baronio (A. D. 1064, n. 43-56) ha copiata la maggior parte de’ racconti originali d’Ingolfo, di Mariano e di Lamberto.