Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano XI.djvu/315

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dell'impero romano cap. lviii 309

e di generosità, ben da preferirsi alla spregevole larva di filosofia, ed alla divozione ancor più spregevole di que’ tempi. Nel tempo trascorso fra il secolo di Carlomagno e le Crociate, fatto erasi presso gli Spagnuoli, i Normanni, i Franchi, un cambiamento che per tutta l’Europa rapidamente si dilatò e fu quello di commettere ai soli plebei il servigio dell’infanteria. Divenuta nerbo degli eserciti la sola cavalleria, il nome onorevole di miles fu riserbato ai gentiluomini1 che combatteano a cavallo, dopo essere stati insigniti del carattere di cavaliere. I Duchi e i Conti, dopo essersi arrogati i diritti della sovranità, coi fedeli loro Baroni le province si scompartivano: e i Baroni a lor volta, distribuirono ai proprj vassalli i feudi e i benefizi della giurisdizione da essi goduta. Di questi vassalli militari, riguardati pari l’uno a petto dell’altro, e persino pari al Signore, da cui la primitiva autorità derivava, era composto l’Ordine equestre, ossia l’Ordine de’ Nobili, che avrebbero arrossito di ravvisare nel contadino o nel borghese un ente della loro spezie. Manteneano la dignità de’ natali con una scrupolosa sollecitudine di non contrar parentadi fuori del loro ceto; e i figli de’ medesimi non poteano venire ammessi nell’Ordine de’ cavalieri, se quat-

  1. Due etimologie vengono assegnate alla parola gentilis, gentiluomo. L’una deriva dai Barbari del quinto secolo prima arrolatisi come soldati, divenuti indi conquistatori dell’Impero Romano, i quali dalla loro straniera origine traevano vanità. L’altra dall’opinione de’ giureconsulti che hanno per sinonimi i vocaboli gentilis ingenuus. Alla prima etimologia inclina il Selden; la seconda più spontanea, è anche la più probabile.