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322 storia della decadenza

gere, fosse per prudenza o per orgoglio, dai pellegrini Franchi un vano omaggio, o giuramento di fedeltà, e la promessa di restituirgli quanto nell’Asia conquisterebbero, oppure di protestarsi, in ciò che a tali possedimenti spettavasi, umili e fedeli vassalli del greco Impero. L’alterezza de’ Crociati si mostrò sulle prime irritata dalla proposta di una volontaria servitù; ma ai seducenti artifizj dell’adulazione e della liberalità a grado a grado cedettero, e quei primi che ad umiliazione soggiacquero ad insinuarla ai proprj compagni cooperarono. L’orgoglio di Ugo di Vermandois, fu men forte nell’animo suo degli onori che durante la cattività ricevette, e l’esempio d’un fratello del re di Francia, tutti gli altri a sommessione eccitò. Quanto a Goffredo, tutte le considerazioni semplicemente umane, a quella che ei credeva gloria divina, e al buon successo dell’armi sue posponeva, laonde costantemente respinse le sollecitazioni di Raimondo e di Boemondo, che con ardore gli consigliavano il tentare la conquista di Costantinopoli. Da siffatta virtù il greco Imperatore commosso, nominò, e giustamente, Goffredo il campion dell’Impero, e nobilitonne il titolo di vassallo coll’altro di figlio adottivo, che con tutte le solenni cerimonie gli conferì1. Boemondo contro cui da prima tutto l’odio di Alessio si rivolgea, venne accolto come un antico e fedele confederato da questo Principe,

  1. Due sorta v’erano di adozioni; quella dell’armi, e l’altra, la cerimonia della quale si stava nel far passare il figlio adottivo tra la pelle e la camicia del padre. Il Ducange, Dissert. XXII p. 270, suppone che Goffredo sia stato adottato nel secondo di tali modi.