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scoperta ebbero la Santa Città, i Crociati, tutt’altra cura dimenticando, pensarono a chiedere la ricompensa delle loro fatiche1.

[A. D. 1099] Dal numero e dalla difficoltà de’ suoi memorabili assedj, Gerusalemme un qualche lustro ha ottenuto. Sol dopo lunghi e sanguinosi combattimenti, Babilonia e Roma trionfarono un giorno dell’ostinatezza del popolo, e degli ostacoli che opponea loro un terreno sì discosceso, da rendere inutile ogni altra fortificazione; e aggiungasi che le mura erano munite di torri, valide a difendere la più accessibil pianura2. Però nel secolo delle Crociate, una parte di questi ostacoli non incontravasi. La rovina assoluta di quei baloardi, mal emendarono le nuove restaurazioni. Certamente, la dominazione de’ Giudei, e del loro culto, era sbandita da Gerusalemme per sempre, ma la natura non cambia cogli uomini, e il sito di quella città, benchè spianati alquanto ne fossero gli ingressi, potea tuttavia dar lungo indugio agli sforzi di un assalitore. La esperienza di un assedio recente, e tre anni di possedimento, aveano fatti accorti i Saracini d’Egitto sui difetti di una Fortezza, che l’onore e la religione, vietavano ad essi di abbandonare, e sui modi più giovevoli ad assi-

  1. La maggior parte del cammino trascorso dai Franchi trovasi con esattezza descritta nel Viaggio di Maundrell da Aleppo a Gerusalemme (p. 11-67, uno, senza dubbio, dei migliori documenti che abbiasi su tale soggetto (D’Anville, Mémoire sur Jerusaleme, p. 27).
  2. V. l’ammirabile descrizione di Tacito (Hist. V, 11, 12, 13), il quale pretende che i legislatori degli Ebrei si fossero prefissi di mettere il loro popolo in istato di ostilità perpetua col rimanente del genere umano.