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372 storia della decadenza

Capi che il numero effettivo de’ soldati1. I Mongulli aveano acquistate immense ricchezze nel saccheggio della Sorìa, ma la distribuzione de’ loro stipendj arretrati di sette anni, gli affezionò con più certezza ai loro stendardi.

[A. D. 1402] Intanto che il Principe Mongul si era intertenuto nelle spedizioni dianzi descritte, Baiazetto aveva avuti due interi anni per raccogliere le sue forze che stavansi in quattrocentomila combattenti così di cavalleria come di fanteria2; ma tutti questi diversi corpi, per lor fedeltà e valore non meritavano la medesima confidenza. Ne conviene primieramente far menzione de’ giannizzeri che furono successivamente portati al numero di quarantamila uomini; viene indi una cavalleria nazionale, conosciuta ne’ moderni tempi col nome di spai; ventimila corazzieri europei, coperti di negre e impenetrabili armadure; le truppe della Natolia, i cui Principi nel campo di Timur si erano rifuggiti; e una colonia di Tartari che lo stesso Timur scacciò dal Kipzak, e ai quali Baiazetto avea conceduto, per abitarvi, un terreno nelle pianure di Andrinopoli. L’intrepido Sultano marciava all’incontro del suo rivale; dispiegò

  1. Il Gran Mogol per vanità, e a profitto de’ suoi ufiziali, lasciava immensi vôti negli specchi de’ suoi eserciti. Il Sere di Bernier, Penge-Hazari, era comandante di cinquemila cavalli che si riducevano a cinquecento (Voyages, tom. I, p. 288, 289).
  2. Lo stesso Timur fa ascendere a quattrocentomila uomini il numero degli Ottomani (Istit., p. 153). Franza lo riduce a cencinquantamila (lib. I, c. 29), il Soldato alemanno lo vuole di un milione e quattrocentomila. Sembra evidente che l’esercito de’ Mongulli fosse più numeroso.