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non avesse intrapresa la conquista dell’Indostan1. I Gran Mogol, successori di questo, dilatarono il loro Impero dai monti di Casmir al capo Comorin, e dal Candahar fino al golfo del Bengala. Dopo il regno di Aurengzeb, scioltosi quest’Impero, uno scorridore persiano ha saccheggiato il territorio di Dely, e una compagnia di mercatanti cristiani, nati in un’isola dell’Oceano settentrionale, possede oggidì il più ricco fra i reami del Gran Mogol.

[A. D. 1403-1421] Non così accadde all’Impero ottomano; simile ad albero vigoroso, curvato dalla tempesta, si rialzò al dissiparsi del nembo, e vigor nuovo e vegetazione riprese. Sgombrando la Natolia, Timur avea lasciate le città vôte di palagi, spogliate di ricchezze, prive del loro Sovrano; i pastori e i masnadieri tartari, o turcomani occuparono le campagne. Gli Emiri tornarono ne’ lor Cantoni, di recente usurpati da Baiazetto, e un d’essi usò la vile vendetta di demolirne il sepolcro; le discordie de’ cinque figli del Sultano, rapidamente spersero gli avanzi del loro patrimonio. Citerò i nomi di questi giusta l’ordine dell’età e delle cose da essi operate2. 1. È cosa incerta, se l’uomo, del quale in primo luogo accennerò rapida-

  1. Sà-Allum, attuale Mogol, è il decimoquarto discendente di Timur, venuto da Miran-Sà, terzo figlio di questo conquistatore. V. Dow nel secondo volume della Storia dell’Indostano.
  2. Il racconto delle guerre civili dalla morte di Baiazetto fino a quella di Mustafà, trovasi in Demetrio Cantemiro (p. 58-82) presso i Turchi; presso i Greci, in Calcocondila (l. IV e V); in Franza (l. I, c. 30-32) e in Duca (c. 18-27). Quest’ultimo Storico si mostra meglio istrutto e racconta maggiori particolarità.