Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano XIII.djvu/271

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dell'impero romano cap. lxx. 265

ter più sopportare lo scandalo della sua lontananza e i disastri che ne derivavano, nè nascondeano che, quando egli si fosse ostinato a rimanere sulle sponde del Rodano, si sarebbero veduti alla necessità di richiamare in vigore e sostenere l’antico loro diritto di elezione. Già era stato chiesto all’Abate di Monte Cassino che godea tanta rinomanza e presso il popolo e presso il Clero, se avrebbe accettata la tiara1; e il venerabile Ecclesiastico2, aveva risposto: „Son cittadino di Roma, e il mio primo dovere è quello di obbedire alla voce del mio paese„3.

  1. La prima Corona, o regnum (Ducange, Gloss. lat., t. V, p. 702), che vedesi far comparsa sulla mitra de’ Papi, significa la donazione di Costantino, o di Clodoveo. Bonifazio VIII vi aggiunse la seconda per dare a divedere che i Pontefici, oltre al regno spirituale, un regno temporale possedono. I tre Stati della Chiesa vengono rappresentati dalla triplice Corona che adottarono Giovanni XXII, o Benedetto XII (Mém. sur Pétr. t. I, p. 258, 259).
  2. Il Baluzio (Not. ad pap. Avenion., t. I, p. 1194, 1195) cita diverse testimonianze intorno alle minacce degli ambasciatori romani e alla rassegnazione dell’Abate di Monte Cassino, qui ultro se offerens, respondit se civem romanum esse, et illud velle quod ipsi vellent.
  3. Possono leggersi, nelle Vite di Urbano V, e di Gregorio XI, Baluzio, (Vit. pap. Avenion., t. I, p. 363-486), Muratori, (Script. rer. ital., t. III, part. I, pag. 613-712) il ritorno de’ Papi a Roma, e l’accoglienza che dal popolo ricevettero. Nelle dispute dello scisma vennero esaminate severamente, benchè con parzialità, tutte le circostanze; soprattutto allor quando accadde la grande verificazione che decise sull’obbedienza della Castiglia, verificazione alla quale il Baluzio, seguendo un manoscritto della Biblioteca di Harlay, rimanda sì di frequente i proprj leggitori nelle sue note, p. 1281, etc.