Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano XIII.djvu/88

Da Wikisource.
82 storia della decadenza

pero, il Gran Duca, si spiegò apertamente che avrebbe preferita la necessità di vedere a Costantinopoli il turbante di Maometto all’odievol presenza della tiara del Papa o di un cappello di Cardinale1. Tal sentimento cotanto indegno di un cristiano e di un amico della sua patria, era divenuto a tutti i Greci comune, e tornò ad essi fatale. Costantino si trovò privo dell’affetto e del soccorso de’ proprj sudditi, la viltà naturale de’ quali prendea un religioso pretesto dal dovere di rassegnarsi ai decreti della Providenza, o dalla chimerica speranza di una liberazione miracolosa2.

Due lati del triangolo in cui stassi Costantinopoli, vale a dire quelli che si estendono lungo il mare, erano inaccessibili ai nemici; la Propontide da una banda formava una difesa naturale, il porto ne formava un’artificiale dall’altra. Un doppio muro, e una fossa che avea cento piedi di profondità, copriva la base del triangolo situata fra le due rive dalla banda di terra; alle quali fortificazioni il Franza che le avea vedute, attribuiva una estensione di sei miglia3; quivi fu il principale assalto degli

  1. Φσκιολιον, καλυπτρα ammettono assai bene l’interpretazione cappello di Cardinale. La differenza di vesti incrudeliva ancor la discordia fra i Greci e i Latini.
  2. Il buon credente non deve dire chimerica la speranza di qualche miracolo; ma bisogna saperlo domandare, e meritarlo. (Nota di N. N.)
  3. Fa d’uopo ridurre le miglia greche ad una picciola misura che si è conservata nelle werste di Russia, che sono di cinquecento quarantasette tese di Francia. I sei miglia del Franza non eccedono le quattro miglia inglesi, secondo il d’Anville (Mésures itineraires, p. 61-123, ec.).