Pagina:Gino Arias Le istituzioni giuridiche medievali nella Divina Commedia 1901.djvu/124

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cattolici1, avrebbe potuto menare per buone le dottrine non in tutto conformi alla volontà di Santa Chiesa? La libertà religiosa non era teorica medievale. Tanto più che le controversie religiose erano nel Medio Evo inseparabili dalla politica, per modo che fra tutte le questioni del tempo quelle che concernevano la fede si consideravano le più importanti, come se ne dipendesse la salute e la tranquillità dello Stato.

Ma pur Dante, a me pare, nell'apprezzamento del reato di eresia si discosta alquanto dal comune concetto dei tempi. Quasi direi che, mentre la giustizia Divina deve punire quei peccatori, l’arte del Poeta si studia di rialzarli alquanto e di mostrarli in tutta la loro dignità di uomini. Si è che fra costoro, fra gli eretici specialmente ed anche fra i negatori della credenza Divina, v’eran pur taluni egregi per alto ingegno e severe virtù. Già cominciava a disnebbiare le menti medievali una certa aria di criticismo e razionalismo, già in alcuni, e non fra i peggiori, nasceva disgusto per quel minuzioso bigottismo, pieno di strane contradizioni e nemico delle belle opere della


  1. Cfr. Kraus, o. c, pp. 700 ss., che s’intrattiene a lungo sulle dottrine eretiche in Dante.