Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 1, 1911 - BEIC 1832099.djvu/111

Da Wikisource.

libro primo - capitolo quinto 105


e siccome gli eretici e scismatici della fede si scostano dalla tradizione cattolica, cosí quelli della civiltá si dilungano dal senno universale. Gli uni e gli altri son negativi, infecondi e destituiti di accorgimento nel sentire e nell’operare, perché si discordano dal corso progressivo delle idee comuni e dal carattere proprio dei luoghi e dei tempi. Ma prima che i molti e i piú si ravveggano, la veritá insegnata dai pochi, avendo faccia di menzogna, desta la meraviglia; e non che essere voluta credere, spesso viene derisa sotto nome di paradossa. E la turba le contrappone a guisa di oracoli alcuni pronunziati falsi ma speciosi, che, regnando ancora universalmente, ottengono cieca fede, son ricevuti e tramandati dall’educazione e dalla consuetudine, senza che cada in mente ai volgari di metterli in dubbio e recarli ad esamina.

Da questi falsi aforismi nacquero gli errori dei governi e delle parti in Italia, e l’impresa recente per liberarla andò in perdizione. Se niente può ristorarci del danno, giovi almeno ad alleviar la vergogna il notare che per lo piú cotali dottrine non sono di origine nostrali. Né con ciò voglio dire che non ci sia anche del nostro, quasi che gl’italiani abbiano il dono e il privilegio dell’inerranza. Ma quando essi secondano la propria natura errano forse meno degli altri, perché la tempera dell’ingegno e dell’animo loro è piú comprensiva e dialettica. L’errore è sempre parziale, e consiste nell’avvertire un solo aspetto delle cose credendo di squadrarle da ogni lato e che la parte sia il tutto. Nel che versa eziandio l’apparenza, imperocché il sensibile esprime una veritá relativa, che si falsifica ogni qual volta convertesi in assoluta. Il ristabilire pertanto l’italianitá dei pensieri è il modo piú acconcio a conoscere i falsi apoftegmi politici e ad espugnarli.

Giova anco il risalire alla loro fonte, perché essi derivano quasi tutti da un capo sommario e fondamentale. Se mi è lecito l’usare una formola antica ma espressiva, che ha il merito di rannodare gli errori pratici alla speculazione e le opinioni coetanee a quelle dei bassi tempi, io dinoterei questo principio dell’odierna sofistica statuale colla parola di «nominalismo