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civile»1. E veramente la buona politica, come la filosofia soda, risiede nel realismo, intendendo per esso quelle dottrine che pigliano per base e per norma la realtá e obbiettivitá delle cose. Ma nel giro degli esseri finiti la realtá varia in gran parte secondo i luoghi ed i secoli, e la mutazione nasce dal progresso degl’individui e dei popoli, mediante il quale i bisogni che prima erano negletti vengono soddisfatti di mano in mano, e altri ne sottentrano che necessitano nuovi instituti e nuovi ordini. Imperocché l’essenza e la perfezione del vivere cittadinesco consiste in due cose, cioè nei bisogni (sí materiali che immateriali, sí individui che comuni) e nella soddisfazione loro, che è quanto dire nelle potenze e negli atti sociali. La soddisfazione è la felicitá, la quale non può stare senza il bisogno, come il piacere non può darsi senza la privazione. Il bisogno non appagato è dolore e, senza fiducia di appagamento, miseria e disperazione, ma compagnato da tal fiducia diventa stimolo efficace di progresso civile. Il còmpito della civiltá consiste nel destare nuovi bisogni (il cui germe è riposto nella natura intrinseca dell’uomo e del mondo) e nel contentarli successivamente. Quando un popolo ha bisogni vivi e gagliardi, a cui gli ordini presenti non provveggono per impotenza o per malvolere e imperizia di chi regge, la rimozione di tale ostacolo diventa il primo bisogno, e quindi nascono le rivoluzioni. A molti bisogni sociali ha posto compenso la moderna cultura; e pogniamo che non sieno ancora soddisfatti pienamente (come l’imperfezione è inevitabile nelle cose umane), il bene che si è conseguito porge fiducia che il meglio sia per aversi dal corso naturale delle instituzioni e del tempo. Ma il negozio corre altrimenti intorno a quei bisogni a cui si attraversano gl’interessi faziosi dei pochi e che, manifestati piú volte e in mille modi ma sempre inutilmente, accendono vie piú le brame e stancano la pazienza dei popoli. Nel conoscere questi bisogni e nel cercare il modo di provvedervi efficacemente consiste il

  1. Consulta Primato, pp. 21, 22.