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172 del rinnovamento civile d'italia


coi sudori del povero. Questi sono gli accomunatori pratici che nocciono effettualmente, quando gli altri per lo piú non sono tali che in sogno e in aspettativa; e coloro i quali temono che abbiano a prevalere si mostrano ignari delle leggi che governano il mondo. I fanatici di cotal fatta sono pochi di numero eziandio tra’ proletari; e questi pochi sarebbero anche meno, se le loro utopie non trovassero l’esempio, lo stimolo e un pretesto specioso nel comunismo dei governi che favoriscono il monopolio.

La prudenza non è solo necessaria nei miglioramenti economici ma in ogni genere di riforme, e si fonda in una legge importantissima di natura, secondo la quale non si può far nulla di buono e di stabile se non procedendo per via di gradi. Il progresso non equabile e troppo celere è anch’esso un’utopia, da fuggire con tanto piú studio quanto che, a dir proprio, è progresso solo in sembianza. La ragione si è che l’arte del legislatore non può nulla permutare, se la mutazione non è corrisposta e secondata dal lavorio naturale e successivo che si va operando negli spiriti, negli animi e nei costumi; giacché il reale è ribelle agli sforzi che si fanno per modificarlo, quando non è domo e vinto a poco a poco dall’opinione e dalla consuetudine. Vano è dunque il voler dar essere alle idee colle instituzioni per opera di uno o pochi uomini, se i piú vi ripugnano ancora per abito o per ignoranza. Perciò nelle innovazioni il primo occhio si dee avere a questa regola: che il pubblico sia capace della ragionevolezza e opportunitá loro; tanto che esse sieno giá fatte, per modo di dire, e stabilite negli animi, prima di entrare negli statuti e nella pratica. Se manca tal fondamento non si fa cosa durabile; e pogniamo che i pochi riescano a dar corpo ai loro concetti, l’opera loro non può restare in piedi se non è mantenuta dalla violenza. Tal è la sorte delle novitá sofistiche, chiamando cosí anco le ottime, quando non sono proporzionate alla disposizione del popolo che le riceve. Conciossiaché, per quanto sieno buone in se stesse, non possono preservarsi altrimenti che con mezzi indegni, atti piú tosto a screditarle che a stabilirle. Laonde trapassando i