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328 del rinnovamento civile d'italia


tenuto il fermo, la parte avversa era disfatta senza rimedio e l’Italia salva. Il caso di Novara lo rimise in seggio; e se avesse saputo usar bene l’occasione, egli potea cancellare i torti passati e ricuperare la stima pubblica. Ma siccome, secondo la sentenza di un antico, l’uomo onora il grado e non viceversa, le grazie e le provvisioni, ambite oltre il merito e usate poco modestamente, non fecero altro che chiarire a che dianzi parassero i generosi protesti e i maneggi di un altro genere. Il che, aggiunto ai nuovi saggi che egli diede del suo valore politico, non ha ormai lasciato al Pinelli altri aderenti che i municipali piú disperati, i quali, come complici de’ suoi torti o dipendenti dalla sua fortuna, lodandolo e mitriandolo, vengono ad assolvere e assicurare se stessi.

Io scrivo queste pagine con dolore, e il silenzio che ho tenuto per due anni ne fa buon testimonio. Siccome gli errori commessi e i mali seguiti non hanno rimedio, io mi passerei brevemente dei torti di un uomo con cui ebbi una lunga dimestichezza, se non avessi ragion di temere che, quando che sia, si rinnovellino. Imperocché l’ignoranza e l’imprevidenza del Pinelli sono accompagnate da presunzione e ostinazione incredibile. L’ignoranza per sé non è vizio, ma riesce tale quando vuole inframmettersi; e se si tratta non d’interessi privati ma de’ pubblici, la presunzione incapace diventa un misfatto. Giuseppe Massari avverte che il Bozzelli e i suoi compagni «non sapevano di far male; ma che monta? In politica poco o nessun divario corre fra la colpa e l’errore, fra l’ignoranza e la malvagitá: gli effetti sono identicamente gli stessi. Carlo Fox diceva stupendamente: ‘l’ignoranza dei ministri esser delitto’»1. Gli uomini buoni e onorati debbono pesare le proprie forze e non accollarsi un carico che loro sovrasti, specialmente se dal portarlo bene o male dipende la felicitá o la miseria di tutto un popolo. Non fa alcun torto al Pinelli il non esser uomo di Stato, non avendo dalla qualitá de’ suoi studi potuto attingere le dottrine, né dalla natura ricevuto il giudizio e l’accorgimento che vi si ricercano. Le sue

  1. I casi di Napoli, p. 71.