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368 | del rinnovamento civile d'italia |
nemici. Si doveva anzi temere di averla contraria o, alla men trista, spettatrice tranquilla di un intervento tedesco. Tanto era dunque il rendersi repubblicano, quanto il mettere non pure a ripentaglio probabile ma a certo sterminio la libertá acquistata non solo in Roma ma nell’altra penisola, perché lo statuto abolito sul Tevere non potea sopravvivere sul Sebeto e sull’Arno. I successi avverarono a capello queste previsioni degli uomini oculati, e non correva necessitá od urgenza che impedisse di farne conto. Perché non appagarsi di un governo provvisionale? il quale bastava a preservare i diritti del popolo, provvedeva al presente quanto la repubblica, lasciava intatto e libero il futuro, non adduceva impegno di sorta, teneva aperta la via all’accordo, non atterriva l’Europa, toglieva al pontefice il pretesto di rivocar lo statuto e scemava agli esterni quello d’intervenire. Oltre che, la forma provvisionale di Stato è quella che conviene naturalmente a ogni popolo che scuote il giogo, quando egli è una semplice parte della comune famiglia; la sola che salvi la signoria nazionale e sia in ogni caso netta di usurpazione.
Il primo errore fu la repubblica, il secondo l’elezione del capo. L’equitá, la decenza, la politica consigliavano del pari che la scelta non cadesse su Giuseppe Mazzini, il quale non avea contribuito per nulla alla parte piú scusabile del moto romano e veniva a collocarvisi come in una «nicchia»1 che altri gli avea preparata. Ché se i suoi commettendo male fra i moderati e il pontefice e suscitando disordini avean condotte le cose all’estremo, se si erano rallegrati pubblicamente della morte del Rossi e aveano applaudito all’uccisore, ogni buon riguardo vietava di porre in seggio il loro campione, ancorché fosse innocentissimo dell’eccesso. La politica in fine prescriveva di eleggere un uomo abile alle faccende, capace di farsi ubbidire, non esoso o temibile a nessuno, atto a procacciarsi la fiducia dell’universale. Il Mazzini non avea alcuna di queste parti: era in voce di fanatico e perpetuo cospiratore, rappresentava a molti quanto
- ↑ Espressione, se ben mi ricordo, del Corriere mercantile di Genova.