Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 2, 1911 - BEIC 1832860.djvu/220

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medesimamente la civiltá si amplia coll’arte, che scaturisce dal maritaggio dell’ingegno colla natura. II termine naturale del convivere civile è la nazione, la quale compie l’unitá dei popoli conformi di stirpe, di lingua, di territorio. Ora, se dalla famiglia sino alla nazione il progresso aggregativo è naturale, benché diventi ognor piú complesso ed artificioso, chi non vede che le instituzioni debbono riuscire passo passo piú composte e tenere un corso proporzionato?

Perciò il governo misto è riputato il piú perfetto di tutti pei popoli giunti a essere di nazione. Aristotile, la cui Politica è il lavoro piú eccellente di questo genere che l’antichitá ci abbia lasciato, dice che «la costituzione migliore è quella che accoppia le parti piú varie» (0, e corrobora la sua sentenza col detto di Archita: che «la costituzione perfetta dee unir le parti di tutte le altre» ( 1 2 3 ); il qual detto riassume la sapienza civile dei pitagorici. Dove si noti che la mescolanza non riguarda mica la forma accidentale, quasi che il governo misto debba aver principe; onde Cicerone qualifica con tale aggiunta la repubblica di Roma antica (3). La composizione dialettica consiste nella varietá dei poteri e nella distinzione dei magistrati, per le quali il tenore della rettoria risponde a quello della comunanza. Imperocché nell’una come nell’altra l’opposizione e la pugna sono condizioni necessarie dell’armonia. La pugna senza accordo è anarchia e licenza; e questo non è vivo ma morto, se si disgiunge dal momento che lo precorre. Errano pertanto gli amatori del dominio dispotico a riporre la felicitá di uno Stato nella quiete assoluta, che poco si svaria da quella del sepolcro, perché, in politica come in natura, la vita non è immobilitá e riposo ma accozzamento e battaglia di elementi discordi. E in vero, dovendo essa risultare dai componenti effettivi del consorzio umano, i quali sono diversi fra loro e contrari perché circoscritti come

(1) Polii., I, 3, li.

(2) Ibid., I, io. Consulta Plat., De leg., 3.

(3) «... quartum quoddam genus reipublicae maxime probandum esse senlio, quod est ex bis, quae prima dixi, moderalum et pernnxtum tribus» ( De rep., I, 29).