Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 2, 1911 - BEIC 1832860.djvu/261

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Alberto; ma se si ricordano i suoi falli preteriti, le lodi che si danno al principe estinto non tornano a lustro del principato. LJn uomo troppo famoso andava ripetendo da lungo tempo che la monarchia italiana era inetta a liberare l’Italia. I successi non giustificano chi pronunziava queste parole, come colui che cooperò piú di tutti a far si che fallisse l’impresa, né in mano sua fiorirono meglio i fasci triumvirali che in quella d’altri lo scettro regio. Tuttavia, se si considera che né gli errori del Mazzini e de’ suoi compagni né quelli delle altre sètte avrebbero potuto gravemente nuocere se i capi della nazione si fossero governati con prudenza e avessero fatto il debito loro, non può negarsi che corra a conto dei principi la prima colpa, se non morale almen politica, delle calamitá accadute. Ora, se il principato italico per difetto di senno o di cuore fece riuscire a nulla il Risorgimento della penisola, come si può sperare che sia per portarsi meglio nel Rinnovamento, tanto piú arduo e difficile a condurre?

Queste ragioni conchiudono come probabile che i casi prossimi (giacché dei remoti non intendo parlare) sieno per essere meno propizi alla monarchia che alla repubblica. Ma la probabilitá non è certezza; e come rispetto all’infermo la speranza di guarire non vien meno assolutamente che colla vita, cosi niente vieta che la potestá regia, benché da per tutto debilitata, risani e rinvigorisca almeno per qualche tempo. La possibilitá della cosa (per quanto sia poco verosimile) da ciò risulta: che per l’universale dei popoli lo Stato popolare non ha ragion di fine ma di mezzo, non è un bene assoluto ma un rimedio dei mali fatti e un castigo delle colpe commesse dal principato. Mancata perciò la causa, mancherebbe eziandio l’effetto, e quanto oggi la monarchia è disprezzata e abborrita come impari a produrre il ben essere comune e lorda di scelleratezze, tanto potrebbe ancor essere non solo tollerata ma amata e benedetta, se mutasse tenore; perché, come ho giá detto, i popoli non son difficili a contentare e peccano piú per eccesso che per difetto di confidenza. Ma certo l’ammenda non può aspettarsi donde è maggiore la corruzione. Il principio rigenerativo e salvatore del regno

V. Gioberti, Del rinnovamento civile d’ Italia.