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Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 2, 1911 - BEIC 1832860.djvu/28

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24 del rinnovamento civile d'italia


massimamente se avessero messo su la Francia, vogliosa anch’essa di trarfuori il papa dalla stanza pestilenziale di Gaeta, ma non meno oscitante del governo sardo.

La dilazione fu del pari funesta verso la Toscana e vi rese infruttuosa ogni pratica, non ostante l’abilitá e lo zelo che Salvatore di Villamarina e Pasquale Berghini vi adoperarono. Ho giá accennato di sopra quali fossero i miei trattati con tal provincia e come andassero a vuoto perché il Montanelli era obbligato con Roma. Questo impegno non escludeva la lega col Piemonte, se Roma avesse perseverato nei termini provvisionali di prima e nel desiderio di pacificazione. Ma le ripulse del papa irritarono il popolo: i puritani si prevalsero dello sdegno universale per sostituire alla Dieta federativa voluta dal Mamiani e da noi la Costituente senza limiti giá bandita in Livorno, la quale era manifestamente un preambolo di repubblica. Il Mamiani lasciò la carica; il Montanelli, impegnato coi nuovi rettori romani, non potea piú allegarsi col Piemonte; e una Dieta comune nei soli termini federativi diveniva impossibile, da che Roma e Toscana convenivano insieme nel volerla politica e senza freno di sorta. «Noi non potevamo assentire alle nuove Costituenti dell’Italia centrale senza dismettere il nostro programma e abbracciarne un altro non pur diverso ma contrario. Imperocché l’assemblea da noi proposta è strettamente federativa; quelle di Toscana e di Roma sono o almeno possono essere politiche. L’una lascia intatta l’autonomia de’ vari Stati e i loro ordini interni; le altre sono autorizzate dal loro principio ad alterarli e anche a sovvertirli. Speriamo che non siano per farlo; ma certo, se il facessero, non ripugnerebbero alla loro origine. La nostra Costituente è dunque inaccordabile con quelle di Roma e di Firenze; e se noi avessimo surrogato al nostro l’altrui concetto, ci saremmo posti in contraddizione colle nostre massime e avremmo dato opera a una di quelle variazioni capitali che bastano a distruggere la riputazione di un governo. Egli è noto che i piú fervidi movitori del disegno sono i partigiani dell’unitá assoluta e della repubblica. I quali, vedendo che le loro idee son ripulsate dal senno unanime della nazione, sperano di poterle introdurre sotto