Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 2, 1911 - BEIC 1832860.djvu/320

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fermandosi sulla soglia, egli fece uno di quei giudizi che si fondano nell’apparenza anzi che nella realtá delle cose. Insegna il Machiavelli che, quando un principe piglia uno Stato, egli «dee discorrere tutte quelle offese che gli è necessario fare e tutte farle a un tratto, per non le avere a rinnovare ogni di» (0. Se il ministero sardo avesse osservata questa regola effettuando ad un tratto tutte le riforme a cui si era obbligato, l’offesa di Roma non saria stata maggiore, ché tanto vai uno quanto dieci nelle ferite che si fanno all’amor proprio ed ai privilegi. Anzi è probabile che l’audace procedere avrebbe ammansata una potenza che per antica usanza resiste agli umili e cede agli animosi. Laddove, volendo fare una cosa per volta, egli rese il negozio assai piú difficile; e ritraendosi sbigottito, non solo diminuí il merito di quanto aveva operato, ma lo mutò quasi in demerito, perché nei civili aringhi fa prova di men cuore chi si avanza e poi retrocede che chi sta saldo alle mosse.

L’ indipendenza del temporale dallo spirituale non è vera e non frutta se non è compiuta, perché né lo Stato né il governo sono liberi ogni volta che un’autoritá esterna può ingerirsi menomamente nelle tue faccende. Pare ad alcuni che Roma come potenza italiana non sia straniera verso l’ Italia, né come potenza religiosa e cosmopolitica verso i popoli cattolici. Ciò è vero se in astratto si considera; ma stante che Roma al di d’oggi è in effetto un’oligarchia di preti temporale e assoluta, essa non solo è forestiera ma spesso nemica, avendo fini e interessi disformi da quelli del laicato e delle nazioni in universale e dell’Italia in particolare. Per la qual cosa l’opposizione che ella suol fare alle riforme degli Stati cattolici, benché si colori colla giurisdizione spirituale, muove o almeno è aiutata quasi sempre dal temporale, cioè dalla gelosia delle proprie entrate, dal desiderio di mantenere od accrescere i privilegi delle sue creature, dalla smania ambiziosa di sovrastare ai reggimenti secolareschi e sovrattutto dall’odio degl’instituti liberi e dei progressi civili; dal che nasce, come testé diceva sapientemente Giovanni Russel ai

( 1 ) Princ., 8 .