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74 del rinnovamento civile d'italia


un’ironia arguta (come fu stimato del Machiavelli), quello non passa talora senza scandalo, quasi che l’abuso piú mostruoso della potenza non si condanni da se medesimo. Né Ferdinando, a dir proprio, appartiene al novero di coloro che incominciarono il riscatto italiano, avendolo contrastato sin da principio; e pogniamo che ad arte o per forza lo favorisse per un certo tempo, non si può credere che mai lo abbracciasse di cuore e spontaneamente. Troppo ripugnano le idee nobili e grandi allo sterpone borbonico, che aduna in sé peggiorato tutto il male della sua razza, alla quale intervenne come a certi animali ed arbusti malefici, che trasferiti sotto un cielo fervido diventano piú velenosi. Egli porge un esempio quasi unico alla nostra etá, in cui la mansuetudine dei costumi ha mitigato il dispotismo medesimo; tanto che per trovargli un parallelo bisogna risalire ai tempi che precedettero il cristianesimo, quando Catone maggiore diceva che «il re per natura è un animale carnivoro» 1 e il titolo di «regio» era sinonimo di «scellerato» 2. Il Casa fu tassato di esagerazione, allorché per descrivere «la fiera immagine e lo spaventevole viso della monarchia» chiamolla «una pessima e crudelissima fiera, che, superba in vista e negli atti crudele, il morso ha ingordo e tenace e le mani ha rapaci e sanguinose; ed essendo il suo intendimento di comandare, di sforzare, di uccidere, di occupare e di rapire, conviene che ella sia amica del ferro e della violenza e del sangue; alla qual sua. intenzione recare a fine, ella chiama in aiuto gli eserciti di barbare genti e senza leggi, la crudeltá, la bugia, il tradimento, le eresie, la scisma, le invidie, le minacce e lo spavento, e oltre a ciò le false e infedeli inimicizie e le paci simulate e i crudeli parentadi e le pestifere infinite lusinghe»3. Ma questi colori non son troppo vivi per dipingere il governo truce ed ipocrita, che perseguita, spoglia, sbandeggia, incarcera, ammazza, infama



  1. Plut., Cato maior, 7. Al detto di Catone somiglia il volgare proverbio: che i principi «sono come i contadini, i quali ogni anno ingrassano un porco e poi sei mangiano» (Firenzuola, Animali).
  2. Tac., Ann., xvi, 23; Hist., v, 8.
  3. Orazione per la lega.