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capitolo decimoterzo 89


pure ogni italiano piangente sui mali e sulle vergogne postume rialza lo spirito ritornando a quelle memorie benedette»1. Sacra era ancora la guerra patria per un’altra ragione, cioè pel nuovo splendore che avrebbe dato a Roma spirituale, mostrandola tenera e sollecita dei diritti delle nazioni; dove che, per evitare uno scisma chimerico in Germania, l’infelice pontefice ne suscitò uno effettivo e doloroso in Italia, alienando da sé e dalla fede cattolica molti di coloro che, argomentando dalla sua risoluzione, giudicano il riscatto patrio incompatibile col papato.

Che un conservatore francese impugni queste dottrine cosí chiare, cattoliche, irrepugnabili, non può far meraviglia; ma è doloroso a vedere che sieno ripetute in Italia. «L’Italia — dice Amedeo Melegari — ha cercato e cerca ancora un sussidio alla ristaurazione della nazionalitá con perenne illusione nella memoria delle sue passate grandezze. Essa l’ha cercato piú volte nella Chiesa e sempre invano, poiché la Chiesa per la sua propria indole non è un elemento favorevole alla costituzione né della nazionalitá italiana né di una nazionalitá qualunque. Non vi poteva essere errore piú funesto di questo e alla Chiesa e alla nazionalitá. Alla Chiesa, perché facendosi nazionale avrebbe falsata e abdicata la sua missione che è universale cattolica. Infatti nulla di men religioso, nulla di men cattolico, a nostro credere, delle celebri parole attribuite a Giulio secondo; esse sono politiche, sono pagane, non cristiane, non cattoliche: non vi sono barbari, non vi possono essere stranieri nella Chiesa di Cristo. Quest’errore fu impedimento alla nazionalitá, perché appunto essa cercava d’essere dov’era la perpetua cagione del



  1. Farini, Lo Stato romano, t. ii, pp. 26, 27. All’autoritá di Pio nono si aggiunge eziandio quella (horresco referens!) del cardinale Antonelli. «L’eminentissimo Antonelli è il tipo dell’astuzia cardinalizia, e il futuro storico che narrerá di lui e delle sue politiche geste non dubito avrá a ripetere col Dahlmann esser davvero difficilissima cosa vincere in astuzia un cardinale. L’accorto porporato fu largo di cortesi accoglienze agli inviati napoletani e spesse volte, prorompendo in patriotiche giaculatorie, diceva ad essi : rincrescergli amaramente che la sua augusta dignitá di sacerdote e di ministro di santa Chiesa gli vietasse di brandir le armi e correre sui campi della santa guerra a combattere per la redenzione d’Italia» (Massari, I casi di Napoli, p. i35).