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90 del rinnovamento civile d'italia


suo non essere, chiedeva la vita politica alla potestá che non poteva per sua indole comunicarla. L’unitá religiosa è un gran benefizio per le nazioni...; ma il nodo della nazionalitá deve essere essenzialmente giuridico e politico. La religione nostra non può essere un centro nazionale: essa ha una sfera piu grande; è destinata a legare insieme tutti i popoli della terra, a ricostituire il nodo della disciolta cristianitá, non le nazionalitá. Il principio nazionale può dirsi se non in urto collo spirito della Chiesa, almeno estraneo a lei: essa non si lascia costringere negli stretti limiti della nazionalitá»1. Egli è difficile il cumular piú errori in pochi periodi. L’autore in prima dimentica nel suo discorso che il papa è cittadino e principe italico e che l’obbligo di amare e tutelare la nazionalitá italica dee almen corrergli come principe e cittadino. Laonde tanto è il levargli questo carico quanto il tórgli cittadinanza e principato. La signoria di uno Stato italico e la partecipazione della nazionalitá comune sono cose indivise; perciò i diritti dell’una importano i doveri dell’altra. Se ciò non piace al papa, lasci il temporale; ma finché lo tiene dee adempierne le obbligazioni. Strano sarebbe che fra i rettori d’Italia quello di Roma fosse solo a prevaricare la prima legge della monarchia italiana, e dovesse farlo appunto perché investito di un grado spirituale che ingiunge piú strettamente l’osservanza di ogni debito. «Se il papa — dice lo scrittor francese testé allegato — non dee esser francese né austriaco né spagnuolo, egli non dee tampoco essere italiano»2. Giustissima illazione, ma condizionale; cioè posto che il papa non regni e non risegga in Italia, com’egli non è francese né austriaco né spagnuolo per ragione di domicilio e per diritto di corona.

Ma sarebbe altresí gravissimo errore il dire che tocchi al papa di abbracciare la nazionalitá italiana solamente come principe. Certo al solo principe si aspetta di propugnarla colle armi; e quando il signor Melegari mostra di credere che Giulio come papa facesse la guerra ai barbari, egli ragiona cosí dirittamente



  1. Rivista italiana, i5 agosto i850, p. i34.
  2. Lemoinne, op. cit., p. 8.