Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 3, 1912 - BEIC 1833665.djvu/237

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molti de’ suoi figliuoli? Pio nono mostrò col principio del suo pontificato quanto possa quest’arte; e col progresso, come la via contraria giuochi a rovescio e meni in perdizione. Ma se allora il cominciamento dell’opera dipendeva dal ceto ecclesiastico, ora si aspetta al laicale, e ai governi massimamente. Non è giá che questi possano impacciarsene per diretto, giacché la riforma scientifica e cattolica delle dottrine religiose non può esser opera d’altri che degl’ingegni privati e della Chiesa mediante il successivo concorso della civiltá universale e del tempo. Ma i rettori ed i laici debbono contribuirvi indirettamente, rimovendo il principale ostacolo che ci si attraversi, cioè le profane giurisdizioni del sacerdozio. Il che, rispetto a Roma, tocca al popolo o dirò meglio alla nazione italica; riguardo agli altri Stati, è ufficio dei governanti che non han d’uopo dell’altrui licenza per ripigliarsi i propri doni e rintegrare a compimento il giure secolaresco. Per tal modo, mentre i laici ricevono dai preti il battesimo spirituale, questi avranno da quelli il civile; giacché le mondane ingerenze sono il peccato originale del clero, onde nascono l’ignoranza e la concupiscenza che ammorbano il santuario. Conferiranno ancora gli Stati liberi alla riforma ecclesiastica, tutelando la libertá cattolica che dee esserne lo strumento cosi nell’ insegnare come nello scrivere, abbracciando (senza però invadere la giurisdizione spirituale) la parte sana e sapiente del chiericato, agevolandole i forti studi, francandole la parola e proteggendone civilmente la persona e l’onore contro le ingiuste persecuzioni de’ suoi nemici.

Il catto li cism o (eziandio umanamente considerato) è la forma piú perfetta e squisita del cristianesimo, non solo perché serba l’integritá del dogma e del culto, la continuitá della tradizione e del ministero, l’autoritá dell’insegnamento, l’equilibrio della gerarchia, ed è non mica la piú semplice (ché la semplicitá sola non basta alla perfezione), si bene la piú armonica e dialettica delle religioni; ina eziandio perché porge al pensiero e all’azione finita un impulso senza limiti. Imperocché la dogmatica cattolica, fondata nel principio di creazione, è una scienza infinitesimale, e la caritá organata (che non si trova a compimento fuori del