Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 3, 1912 - BEIC 1833665.djvu/277

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Toccherá dunque ai costituzionali del centro il prevenire le sètte interiori, come al Piemonte i governi forestieri. Dovranno dire ai francesi: — La vostra amicizia ci è cara e onorevole, e desideriamo che dia luogo a un’alleanza perpetua fra noi. Ma non possiamo accettar l’opera vostra, se ripugna alla nazionale: non possiamo abbracciare gli esterni e rimuovere i fratelli. Si tratta egli di guerra? il Piemonte sará il nostro duce. Di differenze domestiche o straniere? il Piemonte sará il nostro mediatore. Di convenzioni e di accordi pacifici? il Piemonte sará l’interprete dei nostri voti. Noi non avremo per buono alcun atto che si taccia a nostro riguardo senza il concorso del governo piemontese. E non potendo esser liberi se siamo inermi, vogliamo bensí un presidio che ci difenda, purché il nervo di esso sia composto di armi patrie. Amiamo meglio di essere costituzionali coll’aiuto di un principe italico che repubblicani mediante la tutela di un popolo forestiero, quantunque amico e nobilissimo: perché nel primo caso avremo una libertá vera, e nel secondo ne avremmo una falsa, come priva di quell’autonomia che è il fondamento di ogni vivere civile. Vi apriamo alla libera i nostri sensi, come si dee parlando a un popolo generoso: ogni altro linguaggio sarebbe indegno di voi e di noi. Crederemmo di demeritare la stima vostra, se fossimo meno solleciti del patrio decoro, meno ricordevoli del nome italico e di quella fierezza che fu il privilegio dei nostri maggiori.

Egli è indubitato che queste e simili dichiarazioni, fatte in tempo opportuno a voce ed a stampa, esposte dai cittadini piú autorevoli ed illustri della penisola e in modo che fosse chiaro rappresentarsi da esse il sentimento delle popolazioni, avrebbero l’effetto suo, quando fossero accompagnate e rinforzate da conforme procedere nel governo sardo. Ma è egli da sperare che abbia luogo cotal concorso? Io ne dubito assai. Nei casi del quarantotto e del quarantanove la parte conservatrice e costituzionale di Lombardia, di Roma, di Toscana, avrebbe potuto soffocar nella cuna quella dei puritani e impedire i casi luttuosi che seguirono, se fosse stata sin da principio unita, attiva, animosa. Ma, non so per qual fato, egli è proprio dei conservatori