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libro secondo - capitolo sesto | 23 |
Danton, il Robespierre, ravvisarono il maggior pericolo dei nuovi ordini nella setta degli arrabbiati e ne sentenziarono a morte i conduttori ed i complici1.
Come il genio democratico è onore dell’etá nostra, cosi il demagogico (che ne piglia la persona, come l’ipocrisia suol fare della virtú) ne è il flagello; e se la civiltá non fosse tanto innanzi, potria temersene una seconda barbarie2. E in vero la moderna coltura prevalse alla rusticitá dei bassi tempi, in quanto alcuni spiriti privilegiati poterono vincere a poco a poco colla sovrana virtú dell’ingegno la forza brutale de’ piú. Or se questo edifizio lentamente innalzato a prezzo di sudori e di stenti incredibili dovesse cadere, noi entreremmo in un nuovo medio evo, che avrebbe la rozzezza e le brutture senza però la forza vergine e la virtú generativa del primo. Tanto che noi siamo per un rispetto nelle condizioni degli ultimi romani, quando Tacito deplorava la crescente declinazione dell’imperio3, e «tutta l’antichitá, cioè l’indole e i costumi antichi di tutte le nazioni civili, erano vicini a spirare insieme colle opinioni che gli avevano generati e gli alimentavano»4. Eccovi che il buon gusto nelle lettere, il buon giudizio nelle scienze, la vastitá e profonditá della dottrina, il magistero di pensare e di scrivere si fanno d’ora in ora piú rari; e in Francia, in Inghilterra, in Italia, nella penisola iberica, non si ebbe mai da due o tre secoli tanta penuria di valorosi. Ogni vena creativa è spenta, non perché la plebe sia principe ma perché vedova, non potendo ella generare se l’ingegno non la feconda. «La moltitudine — dice il piú ardito dei democratici francesi — è per natura sterile, passiva e ribelle a ogni innovazione»5. Nella vita pratica, come osserva
- ↑ Villiaume, Histoire de la rèvolut. française, passim.
- ↑ Egli è da notare che due autori francesi, di opinioni differentissime e nemiche, scrissero non ha guari ad un’ora sulla declinazione della Francia e dell’Inghilterra (Raudot, De la dècadence de la France, Paris, i850; Ledru-Rollin. De la dècadence de l’Anglelerre, Paris, i850). Io noto questo singolare riscontro, senza però approvare ciò che si trova d’inesatto, di esagerato e di partigiano in cotali scritti.
- ↑ Agr., i e 2.
- ↑ Leopardi, Opere, t. ii, p. ii0.
- ↑ Proudhon, Système des contradictions èconomiques, t. i. pp. 24i. 242.