Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 3, 1912 - BEIC 1833665.djvu/290

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mutarla, piú illusoria che effettiva. Caddero in questo errore Venezia e Roma nel quarantotto; e se esso fu causato da un concorso di casi che lo resero scusabile, tanto piú è da lodare la riserva prudente dei parmigiani, dei modanesi e dei lombardi, che se ne astennero. Se ad una cittá fosse lecito l’appropriarsi i privilegi della comune patria, Roma sarebbe dessa, per la grandezza del nome e delle memorie. Ma perciò appunto gli altri italiani non possono consentire che quella separi la sua causa, avendo essi bisogno di una Roma che sia italiana e non latina, e troppo essendo il rischio che nelle future contingenze probabili una Roma semplicemente latina in gallica si trasformi.

Gli ordini nazionali essendo un diritto comune dei popoli, la nazionalitá di questi è in solido una sola, e non può essere offesa o vantaggiata in uno di essi senza che tutti ne soffrano o se ne giovino. L’ ignoranza di questa veritá capitale cooperò non poco alla gran disfatta democratica del quarantanove: e se le nazioni estranee non ebbero a dolersi di noi per tal rispetto, fu piú caso che merito, perché quei municipali sardi, che per incapacitá, per ignavia, per gelosia, per avarizia abbandonarono la Lombardia e Venezia ai tedeschi, Roma e Toscana ai perturbatori, ai tedeschi, ai francesi, e non che muovere le armi a difendere popolazioni sorelle non si curarono di antivenire il male colle pratiche né di medicare lo scandalo almeno colle proteste, sarebbero stati certo ancor piú disposti a disaiutare e tradire gli esterni se ne avessero avuto occasione. Ciò che essi erano acconci a fare, la Germania c Lungheria lo fecero; e io il rammento non mica per improverare a quelle inclite nazioni un errore di cui in appresso generosamente si ripentirono, ma per inferirne quanto importi lo spargere e l’inculcare ai di nostri l’armonia e comunitá degl’interessi dei vari popoli, per cui si compie la nazionalitá considerata generalmente. Il fatto mostra che non pure nel volgo ma in molte menti privilegiate la seconda dottrina è disgiunta dalla prima; benché, avendo l’occhio alla natura delle cose, tanto sia ragionevole lo scompagnarle quanto il dividere le conseguenze dalle premesse, e come sarebbe, verbigrazia, nell’economia pubblica il separare l’uso