Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 3, 1912 - BEIC 1833665.djvu/291

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libero dell’industria da quello del traffico. Certo niuno senti ed espresse piú vivamente e si adoperò con piú vigore a ristorare la nazionalitá della sua patria di quel Luigi Kossuth, il cui nome, indiviso da quello degli ungheri, è divenuto un simbolo di fierezza civile e di libertá. E pure egli fu causa principale colla sua facondia che la Dieta magiarica concedesse all’ Austria i sussidi richiesti per opprimere l’Italia; quasi che l’autorizzare la potenza imperiale a manomettere sul Po i diritti piú sacri non fosse un abilitarla a fare altrettanto sopra il Danubio. Laonde gli uomini piú antiveggenti cominciarono fin da quel punto a disperare delle sorti ungheresi, perché una causa che ebbe per principio un fallo si enorme non poteva riuscire ad un lieto fine. Bisogna dunque predicare e persuadere universalmente la comunione dei diritti e interessi nazionali; la quale è un corollario di quella politica che si fonda nella leva esterna e muove com’essa da questo principio rilevantissimo: che, sia nel mondo civile come nel naturale, la stabilitá e la perfezione dei corpi misti non dipende solo dal loro stato intrinseco ma dalle relazioni (0. E quando verrá l’ora del riscatto desiderata, il principio dovrá essere posto da noi in esecuzione senza il menomo indugio; introducendo per prima cosa, e in quei termini che le circostanze comporteranno, pratiche ed accordi colle altre nazioni partecipi o pronte a partecipare nel moto del Rinnovamento, e ovviando cosi ai dissapori e alle scissure che le sètte municipali ed illiberali non mancherebbero di suscitare se tal cautela si trasandasse. Imperocché l’unico scampo che l’ Austrorussia potrá ancora promettersi sará la discordia dei popoli e delle nazioni, facendo verso l’Italia e le sue consorti di riscatto (ma con minore scusa) quel voto che un antico italiano esprimeva per salvare il cadente imperio di Roma dai popoli boreali ( 1 2 ).

(1) Il principio di cui discorro è antichissimo in Italia ed è uno dei fondamenti della dottrina pitagorica.

(2) «Maneat, quaeso, duretque gentibus, si non amor nostri, at certe odium sui; quando ur gentibus imperii fatis, nihil iam praestare fortuna maius potest, quam ho stium discordiamo (Tac., Germ., 33).