Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 3, 1912 - BEIC 1833665.djvu/350

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il granduca non è intervento, io non so piú che s’abbia ad intendere sotto quel nome.

Gioberti. Io mi contenterò di fare una sola avvertenza alle cose dette dall’onorevole signor ministro, imperocché confesso che l’obbligo del segreto ministeriale era da me interpretato in modo molto ben diverso da lui.

Egli mi chiede se non sia intervento il mandare truppe armate in Toscana. Mi conceda la Camera che, per non entrare nei casi particolari, intorno a cui non posso esprimermi liberamente, io generalizzi la proposizione del signor ministro. Io chieggo se è intervento, nel senso che si dá in politica a questa parola, l’entrare in uno Stato qualunque con uomini armati; e rispondo: se questo ingresso è chiesto dal principe e dal popolo, non è piú intervento; se si fa contro la volontá del principe e del popolo, allora è un intervento, allora io lo disapprovo e lo dichiaro altamente all’assemblea.

Questa è la tesi generale. Io non posso entrare, lo ripeto, nei particolari: ma persuadetevi, o signori, che ho creduto di poterne fare l’applicazione la piú sincera di questa regola, senza che ora abbia a pentirmene.

Molte voci. La chiusura!

Presidente. Chieggo se essa è appoggiata: poi la metterò ai voti.

Gioberti. Io mi associo anche alla domanda fatta, perché la posizione delle due parti non è la stessa. Io mi credo vincolato, e non stimo di poter dar maggiori spiegazioni né di svelare quelle circostanze che mi giustificherebbero compiutamente; e ben vedo che dalla discussione potrebbero nascere tali inchieste a cui mi è impossibile, come giá dissi, rispondere presentemente.

Rattazzi, ministro dell’interno. Io non posso ammettere le osservazioni dell’ illustre preopinante, e non posso comprendere la giustificazione di un pubblico uffiziale, quando si nasconde col dire che non si può giustificare. D’altronde siffatta giustificazione è un’accusa contro il ministero: quindi eccito nuovamente il preopinante a dire chiaramente come si passarono le cose, affinché si sappia da tutti la veritá.

Presidente. La chiusura essendo appoggiata, io la metterò ai voti.

Ranco. Domando la parola. La questione è di tanta importanza, che io credo che la Camera non possa procedere all’ordine