Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 3, 1912 - BEIC 1833665.djvu/73

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sillogismo e l’origine delle idee o la natura degli universali. Il concetto di questa disciplina si è cosi rappiccinito da che il psicologismo prevale sotto varie forme nelle scuole francesi e italiane, eli ’essa è divenuta una facoltá secondaria, e pochi sono tuttavia quelli che ravvisino in essa la scienza generatrice e principe. Distinguasi in filosofia il capo dalle membra: queste sono distinte fra loro e l’uno non ha bisogno dell’altro; tanto che il politico può far senza la suppellettile del logico, del psicologo, del cosmologo e via discorrendo. Ma il capo, cioè la scienza prima, importa a chi ragiona di Stato quanto la notizia e la certezza dei veri in cui si travaglia. Gli errori che oggi regnano nella polizia (dei quali diedi un piccolo e breve saggio nel primo libro) nascono tutti da qualche falso filosofema, eziandio quando coloro che li professano non se ne avveggono: tutti si collegano in ultimo costrutto col panteismo, che è il sofisma supremo e fondamentale b); onde non si possono veramente sterpare se non si risale alla loro origine. «Chiunque — dice un giornalista nostrale — ha potenza e uso d’ingegno che valga a seguitare l’indirizzo logico di un principio fino alle sue conseguenze estreme, è compiutamente convinto che niuna morale, niuna religione, niuna politica veracemente sana e robusta, anzi niuna scienza razionale è possibile senza la base del principio creativo. L’Italia nostra, vissuta sotto l’influsso immediato del cattolicismo, non aberrò che di rado e in pochi seguitatori delle stranezze oltramontane dal principio creativo, che è veramente il suo sole onde risplende e primeggia fra le nazioni. Quindi è che il tenersi attaccati a questo principio è per noi non solo un interesse ed una condizione della scienza vera e legittima, ma insieme una gloria nazionale e grandissima» b). Fra i rivi poi di questa scienza prima la filosofia storiale, che investiga le leggi governatrici degli Stati, dei popoli, della specie e della civiltá umana; la morale, che studia le regole dell’onesto e le accorda colle ragioni del vero utile; e l’antropologia, per cui si scrutano le condizioni

(1) Consulta Introduzione , cap. 7.

(2) Il Lombardoveneto , citato dal Risorgimento, Torino, 21 marzo 1851.