Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 3, 1912 - BEIC 1833665.djvu/74

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intime e sostanziali della nostra natura, sono cosi connesse colla scienza politica che questa non può essere e ampliarsi senza di loro. Che piú? La politica stessa, con tutte quelle sue dipendenze che trattano delle varie spezie del giure, in quanto si fonda in natura, non è che una derivazione della filosofia e appartiene al novero delle scienze che chiamansi «speculative».

Lascio stare l’utilitá che viene dalla filosofia alla vita civile per gli abiti intellettivi e morali di cui l’ informa. Imperocché, siccome il pensiero è la cima delle cose e la radice dell’azione, siccome l’ingegno è l’apice del pensiero, cosi la filosofia è la sommitá dell’ingegno, che solo per via di essa può poggiare alle cognizioni piú eccelse e avere il pieno possesso di se medesimo. E quella signoria del pensiero mediante l’ingegno, la quale abbiam veduto essere il primo bisogno del nostro secolo, che cos’è in sostanza se non il regno della filosofia sulla societá umana, onde si adempia il voto di quell’antico savio, che reputava beato il paese in cui i re filosofassero o la filosofia regnasse in luogo loro? La filosofia è il direttorio sovrano del pensiero e dell’ingegno in tutte le operazioni loro perciò che riguarda la vita civile, e quasi una propedeutica educativa che abilita il politico a conoscere gli uomini e il cittadino ad amarli e servirli; imperocché l’altezza dell’animo, la vastitá delle idee, la nobiltá degli affetti, la libertá dello spirito, la costanza dei propositi, la tolleranza dei mali, il disprezzo dei pericoli, l’operositá della vita, le abitudini costumate e sobrie, l’amore della libertá e della patria, la caritá degl’infelici, la riverenza della legge, l’odio di ogni ingiustizia, di ogni tirannide, di ogni corruttela, e insomma tutte le virtú morali e civili sono aiutate mirabilmente dal culto virile e profondo della sapienza. Se la filosofia odierna partorisce di rado tali effetti, e spesso i suoi cultori sono uomini timidi, meschini, servili, egoisti, corrotti, cupidi, inetti a operare, ciò nasce che quella è per lo piú una piccola parte o un’ombra di se medesima. Quanto ella valga, se viene intesa e culta a dovere, per aggrandire e perfezionare l’uomo, vedesi negli antichi; dove da Pitagora a Boezio, cioè per lo spazio di un millenio, le scuole speculative furono il