Pagina:Giosuè Borsi - Lettere dal fronte, 1918.djvu/117

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22 ottobre 1915.


Mamma carissima,

ti scrivo, nientemeno, da una trincea avanzata di fronte al nemico, dove mi trovo da ieri coi miei soldati, che l’hanno costruita sotto la mia direzione. Stiamo benissimo, abbiamo quasi tutte le comodità moderne, non ci manca nulla, godiamo la vista d’un magnifico paesaggio, aria salubre, ecc. Abbiamo assistito ad uno spaventevole bombardamento delle posizioni avversarie, uno spettacolo titanico, come quello d’un cataclisma. Le nostre artiglierie sono meravigliose, qualche cosa di infernale, per la precisione matematica e la forza sconvolgente. Quelle austriache al confronto sembrano starnuti o colpi di tosse. Tirano poco e male, raramente arrivano al segno, e generalmente non riescono a scoppiare.

Baci infiniti e grandissimi.

Giosuè.

Ho ricevuto il pacco coi calzini e l’altra roba bellissima. Grazie. Mi farà comodo.