Pagina:Giosuè Borsi - Lettere dal fronte, 1918.djvu/81

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e altero dell’affetto che mi dimostra, che spero di far bene il mio dovere. Del resto, gli scriverò appena posso, perchè non pare ma c’è molto da fare, e il tempo passa in un lampo.

Rammentami a tutti, al can. Magri, a padre Guido, a padre Giovannozzi, a p. Coppedè, a p. Betti, poi alle Morino, poi ai frati del Monte delle Croci, specialmente Eletto e Biagio. Ricordami a Vamba, a Campana, all’Annetta in modo speciale, dicendole che presto le scriverò direttamente. Ringrazia la Marina, da cui ho ricevuto una lettera e una cartolina immensamente gradite. Salutami di cuore le signorine Mazzinghi, e di’ loro che l’eroismo del loro fratello m’ha ricolmato di felicità. È una prova che Dio l’assiste. Ho letto anche la sua lettera sul giornale, che è stupenda, la lettera d’un prode, generoso, forte, pio. Per Gino Mazzinghi ho un’ammirazione sconfinata, e sarei felice se potessi imitarlo. Me lo propongo per modello, e soprattutto vorrei imitarlo nella modestia e nella semplicità. Pensa ohe ci aveva scritto qua una letterina senza raccontarci nulla, secca e laconica. Ah, che bravo ragazzo! Gino Mazzinghi è un’anima