Pagina:Giosuè Borsi - Lettere dal fronte, 1918.djvu/82

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grande. Non pregherò mai abbastanza il Signore che lo protegga e l’assista e ce lo renda incolume, perchè è un uomo prezioso, come ce ne vorrebbero molti. Prega anche tu per lui, come pregheresti per me.

Prega anche per Giorgio, che è qui con me. Stiamo sempre insieme e il nostro amore reciproco è l’ammirazione di tutti. È buono, generoso, pieno di slancio, un’anima entusiasta. Tutti lo adorano. Di’ a sua madre che stia tranquilla, che non sarò già io a suggerirgli la temerità. La temerità è cosa da sciocchi e da esaltati, da fanatici rozzi e barbari. Il vero animoso deve essere accorto e prudente, padrone di sè e pieno di sangue freddo, se vuole essere veramente utile alla sua patria. In guerra si può essere preziosi in mille modi, senza bisogno di esporsi scioccamente per bravata. I fanfaroni mi piacciono poco, e non li stimo gran che. Invece mi piacciono quelli che fanno il loro dovere con semplicità e con impegno e con disciplina. Perciò di’ alla signora Querci che non ha affidato suo figlio alle mani d’uno scapato imprudente, che ho cura di lui come d’un fratello, che lo sorveglio, che non lo