Pagina:Giovanelli - Vita di Alessandro Vittoria, 1858.djvu/31

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— 25 — in legno che fregiavano tulla la tribuna del coro. Ridotta in questi ultimi anni la chiesa a magazzino di polveri e di attrezzi militari, c lasciala in balia dei soldati, essi durarono tutta una lunga invernata a scaldarsi non d’altra materia combustibile che dei legnami del coro, della chiesa e del convento. Mi avvenne di visitare questo luogo dopo tale abbandono, e raccolti due piccoli frammenti degli intagli preziosi che un soldato, meno brutale degli altri, avea inchiodati sulla porta della caserma, li recai meco in venerazione dell’autore, che giudicai il Vittoria, per lo stile degli ornali non solo, ma delle ligure e cartelloni in lutto somiglianti a quelli che veggonsi nelle leggio del palazzo ducale per ornamento dell’iscrizione posta dalla Repubblica in ricordanza della venuta in Venezia di Enrico 111 re di Francia e di Polonia, e a molti altri che di lui veggonsi in vafii monumenti sepolcrali scolpili in più epoche della sua vita, inclusive a quello che a se stesso vivente egli pose in San Zaccaria; e in fine la - data 1557, scritta dietro uno di questi bassirilicvi, mi confermò nella mia opinione, ec. ■ Lo che abbiamo voluto si estesamente riportare, affinchè dalla stima che fa l’illustre islorico delle arti d’un piccolo frammento d’un’opera in legno del nostro Alessandro, si argomenti alla somma eccellenza di lui; ed anche perchè dei tristi fatti di vandalismo avvenuti in oggetti di belle arti incresca meno alla patria mia, per la considerazione che altrove n’è seguito di peggio assai. l)i altre sculture in legno del nostro Vittoria diremo secondo l’ordine dei tempi in cui si operarono.