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— ‘20 — Nel palazzo di messer Camillo Trevisani i’n Murano esegui Alessandro in dello anno varii lavori di plaslica; e, fra le allre, adornò alcune stanze a slucco con mirabile gusto, come si può vedere ancor oggi. E dello slesso signore fece il busto in marmo, che il Tcmanza disse riposto nella Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo; ma che ai nostri giorni vi si cercherebbe inutilmente. Fece in quell’anno parimente, di commissione di monsignor Barbaro, l’effigie di Giambattista Ferretto, celebre giureconsulto, clic il Vasari dice «bellissima sfatua e che somiglia» Essa fu collocata sopra il deposito di lui nel chiostro di Santo Stefano, ma poi tolta di là dagli eredi, e sostituita altra di moderno scarpello, allorquando quel bel deposito dui chiostro fu trasportato alla chiesa, Pregato poi dal Sansovino, lavorò Alessandro in quell’anno medesimo pel monumento del doge Vcnier. E di sua mano la mezzaluna sovrappostavi col gruppo egregiamente inteso della Pietà c del Doge in bella attitudine e risentimento di vita. Gli fu anche fatta allogazione del pulpito dell’organo nella chiesa di San Sebastiano, e del simulacro del Santo, cui quella chiesa era dedicala: opere scolpile maestrevolmente, ma che oggigiorno, demolita la chiesa, più non si veggono. Scolpi eziandio il busto di Francesco Bocchetta nel tempio di Santa Caterina, c quello dei medici Nicolò e Apollonio Massa, ch’ora si ammirano nella sala terrena dell’Ateneo Veneto. Tanta prontezza ed eccellenza nell’arte valsero al nostro Vittoria la stima universale in V enezia e gli Digitized by Google