Pagina:Giovanelli - Vita di Alessandro Vittoria, 1858.djvu/45

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— 59 — questo tempo quella statua di San Sebastiano, clic ha poi fatta gettare in bronzo da certo maestro Andrea, detto dei bronzi, suo compare; la quale opera, fatta più per dare occasione ad Andrea di acquistar rinomanza, che a proprio utile, non si sa a che mani sia poi venuta. Nei palazzi Giorgi sul Rio di San Lorenzo, e Nani presso San Gervasio, egli lavorò alcune cose in istucco, le quali ottennero molto applauso, con parecchie altre che sarebbe lungo il ricordare. Fece eziandio alcune nappe lavorate di stucco a mcsser Pietro Fola, e i busti di marmo al naturale di Andrea Loredano, di Andrea da Lezze e dei fratelli Vincenzo e Giambattista Pellegrini, oratori facondi di quella età, che l’uno e 1* altro in questo medesimo anno morirono. II prezzo che Alessandro ritraeva allora da una effìgie e busto di marmo si trova essere stato, quasi sempre, dai cinquanta ai sessanta scudi d’oro. • Ma vogliamo oramai che il Vasari, espertissimo d’ogni magistero nelle arti e scrittore contemporaneo, infiori il nostro racconto intorno all’anno 1 567, in cui chiude l’elenco delle opere giovanili del nostro concittadino, col seguente gravissimo giudizio: «E perchè il Vittoria è giovane, c lavora volentieri, virtuoso, affabile, desideroso di acquistar nome e fama, cd insomma gentilissimo, si può credere che vivendo s’abbia a vedere di lui ogni giorno bellissime opere c degne del suo cognome Vittoria, e che abbia ad essere eccellentissimo scultore e meritare sopra gli altri la palma». X. queste parole dell’insigne biografo fa chiosa apertissima quell’antica postilla che segue; la quale Digitized by Google