Pagina:Giovanelli - Vita di Alessandro Vittoria, 1858.djvu/57

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51 — principe vescovo, e gli altri fratelli (1): opere ch’egli ha poscia replicate per alcuni privati; però soltanto nelle faccio e nei busti. I quali ritratti sono in tela, c qui si veggono assai ben conservali; ì primi presso il Barone Valentino Salvadori, gli altri nella famiglia dei conti Consolali. Uno di questi quadri, cioè quello di Cristoforo Madruzzo, che è dei grandi al naturale, vien ricordato anche dal Vasari, nella vita appunto del Tiziano. Questo stesso biografo delle arti e degli artisti ci conservò alla memoria, come già prima vivesse in Trento il Dosso, pittore ferrarese, lodato dall’Ariosto, e in compagnia di altri dipintori facesse di molte cose nel palazzo del cardinale Bernardo Clesio. Nei tempi successivi, cioè sotto il cardinale Cristoforo Madruzzo, fu in Trento anche Battista fratello del detto Dosso, e lavorò nel palazzo delle Albere; fabbrica nobilissima, la quale, sebbene oggi disfatta, non però cessa di far conoscere quanto in «pici secolo fosse purgalo anche qui il gusto dell’edificare. Del pennello di Ballista erano ivi quei bellissimi paesi a fresco, che ornavano le stanze superiori, rappresentanti varie città e castella del Trentino; i dipinti imitanti le capanne di madreselva sui quattro angoli della peschiera che in bell’ordine circondava quel maestoso fabbricato; dipinti però, dei quali più non apparisce vestigio per la ruma del palazzo medesimo manomesso dalla rabbia (t) Del Tiziano non è veramente che il ritratto del cardinale Cristoforo; gli altri, a giudizio dei più intelligenti, sono opera del Morone.