Pagina:Giovanelli - Vita di Alessandro Vittoria, 1858.djvu/77

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— 71 — caldo delle arti e partigiano unicamente del vero, egli non conosceva i bassi ritegni; e quindi, disdegnando coloro ai quali fu troppo più favorevole la fortuna che la ragione avveduta, e ajutando quelli verso i quali ella si mostrava ingiusta, pianto procacciava, che gli uni con gli altri non si confondessero. Ma duro e periglioso incarico pigliali coloro che vogliono, sebbene a santo ed ottimo fine, esercitare sovra gli altri una maggioranza prepotente ed intera. Ne troviamo un esempio in Alessandro Vittoria, tacciato dal Ridolfì c dal Temanza di non essere stalo abbastanza circospetto e imparziale; adducendo, siccome conseguenza del loro asserto, ciò clic dappoi gli intravedile c che noi siamo per raccontare. Avendo le monache di Santa Giustina di Venezia risolto di far dipingere il soffitto del coro della loro chiesa, c agognando a quest’opera il pittore Aliense, Alessandro, che facea più stima del Palma che di lui, guidò le cose in modo, che il Palma n’ebbe la parte principale, e all’altro non toccò di dipingere che solo poche tavole di minore importanza. L’Aliense, nel vedersi ile a vuoto lo concepite speranze della maggior parte di quel lavoro, non è a dire di quale sdegno avvampasse. Caldo di questa febbre superba, si avvisò metterlo in discredilo e suscitargli contro scultori che gli contrastassero le prime palme in quell’arte medesima, nella quale sedea dittatore. Avvenne, poco dopo, che pel nuovo celebratissimo tempio di San Giorgio Maggiore si avesse ad erigere l’altare principale. Alessandro non dubitava punto che quest’opera, cui ferviDigitized by Googte