Pagina:Giovanelli - Vita di Alessandro Vittoria, 1858.djvu/79

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— 73 — posposto ad altro artefice nell’opera dell’ara maggiore. Ma l’Alicnsc, scorgendo non essere colle sinistre sue operazioni riuscito a nuocergli quanto bramava, diede mano agli scherni e poscia a nuovi atti di nimistà. I procuratori, commissarii per testamento di Lodovico figliuolo del doge Girolamo Priuli, volendo far erigere nella chiesa di San Salvatore di Venezia il deposito dei dogi Lorenzo zio e Girolamo padre del predetto Lodovico, aveano invitato gli architetti a produrre i loro disegni, che convenissero ad un’opera degna della memoria di quei due principi e del nobilissimo tempio in cui dovea collocarsi. Due modelli produsse Alessandro, c questi piacquero tanto, che amendue furono giudicati assai migliori di molli altri che n’erano stati fatti da diversi scultori c architetti. Lungamente consigliatisi, i Procuratori ne lasciarono la elezione ad Alessandro medesimo, siccome a quello che l’avea da mettere in opera. Ed egli ne scelse il più ricco c sontuoso per la vaghezza degli ornamenti. Convenuti poscia sul tempo e sul prezzo, i commissarii, con loro scritto dei 17 Settembre di quest’anno, ordinarono che l’opera fosse eseguita. Alessandro pose mano a formare le bozze in grande, e si andava già apparecchiando al lavoro in marmo, quando, colto avidamente il punto del trovarsi uno dei deputali procuratori lungi da Venezia, caso fosse o stùdio dello invidioso e scaltrito Aliense, v’ebbe chi seppe si destramente menare il fatto, che quell’opera fu da prima sospesa, poi riallogata a Cesare Franco, scarpellino e architetto di merito incomparabilmente inferiore al Vittoria. 11 quale nc fu Digitized by Google