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Pagina:Giovanni Botti, I boccali di Montelupo.djvu/41

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stro padre, che mi fu grandemente sensibile, e per i moti del sangue, e per gli affetti dell’animo, siccome molto lo amavo, e ne ero amato con predilezione, per il che mi ero già proposto andar presto a rivederlo, fargli conoscere l’amabile Elvira Essa, che avanzavasi felicemente nella sua gravidanza, pianse meco una tal perdite.

Filippo avevami dato la nuova dalla morte di nostro padre con molto laconismo, affettando smarrimento, e solo accennandomi che aveva lasciato il nostro piccolo patrimonio in grande sconcerto; ma io seppi poi dalle lettere del mio fido amico Cesarini, che la malattia di mio padre era state piuttosto lunga che aveva egli notabilmente accresciuto i suoi fondi; che godeva nella piazza di Civitavecchia, come altrove, di tutto il credito; e che Filippo aveva sempre per costume, non si sapeva perchè, di lagnarsi, e decantar miserie.

Ben conoscevasi da tutto questo, che era necessario che io mi portassi alla patria, per non trascurare affatto i miei propri inte-