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LA STREGA



Il sole come un disco infuocato era per isparire dietro le montagne, e disegnava sulla parete della casa i cipressi ed i platani, che ne circondavano l’aia. Sentii piangere. Il bambino era pallido, macilento, cogli occhi sonnolenti ed infuocati. L’Annina lo carezzava senza poterlo racchetare.

— Dio come ti sè ridotto! — esclamò la Nunzia, una grossa massaia, la più chiacchierona dei dintorni, avvicinandosi a noi e trascinandosi dietro un suo bambino scalzo, senza cappello, col viso sudicio e colla camicia che gli usciva dai calzoni.

— State zitta! Io non so più quel che gli fare.

— Tu non ci vuoi credere, ma il tuo fi-