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126 La strega


— Un giorno eccotela. Bista non stette a far discorsi, prese un pezzo di legno e la bastonò ben bene.

— Bella forza! — disse l’Annina — a bastonare una vecchiaccia come quella! Se ne sarà potuto!

— Sì, come se le facessero qualche cosa? Pareva che le legnate non le dessero a lei, e poi se ne andò via svelta svelta come se non avesse avuto nulla. Che è che non è, dopo tre o quattro giorni, di un più bel branco di pecore che avea Bista, gliene rimasero due o tre sole, e se non era lesto ad andare dal medico di...., gli morivano anche quelle. Ma poi la Cecchina la rimediò poco bene. Giusto! Diteglielo voi, Pietro, se racconto bugie...

— Che dicevi? — domandò il nuovo venuto, un operante, che colla giubba sulla spalla tornava dal lavoro, e si era accostato, non parendo, voglioso di prerider parte alla conversazione.

— Dicevo — riprese la Nunzia, — si conobbe o non si conobbe che la Cecchina era strega? Raccontatelo voi, di quando la trovarono nella buca da grano; voi lo sapete meglio di me! È vero o non è vero?

Pietro esitò un poco, ma invitato di nuovo e con insistenza dalla Nunzia, disse:

— È vero sicuro! Bista dalla casa tutte le