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150 Fioraccio


— Intendo, intendo... ma di queste garbatezze me ne curo poco: i preti sono come le civette, portano cattivo augurio... e poi è l’ultima tinta!

Intanto la vecchia dall’uscio disse al priore, ammiccandolo coll’occhio:

— Passi, passi.

— Ma io ho detto di no! — urlò Fioraccio.

Il priore entrò in camera.

— Buon giorno. Fiore!..

Fioraccio rispose fra il sì e il no.

— Ho saputo che eravate malato e....

— Meno male che non hanno detto che ero morto!

— E son voluto venire a farvi una visita...

E così principiarono a discorrere; ma più il prete cercava di far cadere il discorso su quel che voleva lui, più Fioraccio saltava di palo in frasca. Da ultimo il priore disse fra sè:

— Qui bisogna farsi coraggio, tanto una volta dev’essere quella! — E battendo sulla spalla a Fioraccio:

— Fiore, non ve lo abbiate a male, se vi prego di una cosa. Voi sapete bene che non bisogna pensare solamente al corpo....

— Ho bell’e capito quel che mi vuol dire, e dove vuole andare a cascare! Quando mi vorrò confessare glie lo manderò a dire....

— Ma se non lo volete far ora... ritornerò...