Pagina:Giovanni Magherini Graziani Masaccio ricordo delle onoranze.djvu/154

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rono di un «debole seguace della maniera di Masaccio», o meglio ancora di quella di Fra Filippo Lippi.

Sulla tela mesticata ed incollata su grossa tavola rotonda nella parte superiore1, racchiusa sempre nella sua semplice cornice, sotto un arco adorno di una tenda rialzata dalle parti é rappresentata, in proporzioni più grandi del vero, la Vergine seduta in trono sopra un guanciale col Bambino Gesù ritto in grembo nell’atto di benedire. Un ampio manto con fini ornamenti dorati e con una stella sulla spalla destra, ripreso e fermato con una borchia sul petto, le scende dalla testa fino ai gradini del trono e lascia scorgere piccola parte del velo che le copre la bionda capigliatura e altresì della veste stretta alla vita da una cintura. Il divino Fanciullo ha una specie di camicia molto corta, leggerissima e trasparente, ed una larga fascia che glie la stringe sotto le braccia. Dietro al trono sono rosai fioriti fin quasi all’altezza delle teste ricinte da grandi aureole rotonde, che brillano sul cielo del fondo.

Il giudizio del Gherardi Dragomanni poco intelligente di belle Arti, ha poco valore, ed anche l’autorità dei benemeriti e recenti storici della Pittura italiana non basta a distruggere l’antica tradizione, perché l’esame che essi fecero dell’opera dovè essere non molto diligente, se pure essi la videro2. V’è piuttosto da credere che probabilmente la conoscessero per informazioni inesatte ricevute da persone non compe-

  1. Misura nella maggiore altezza m. 2,40 ed è larga m. 1,05.
  2. A conferma si osservi che i signori Cavalcaselle e Crowe dicono le figure essere due terzi del vero, mentre sono invece assai più grandi del naturale.