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capitale del regno, lo richiama a sé. Là si vede chi
era quel giovane che cominciò l’arte a San Clemente
e le fu rapito a San Giovanni in Laterano; là si vede
chi era il fondatore dello stile monumentale nella pittura,
là nelle opere di Raffaello in Vaticano, del più
illustre suo seguace, che quasi un secolo più tardi portò
a fine e mantenne ciò che l’altro aveva fatto sperare
di sé. La patria di Masaccio è quella di Raffaello. Allora
però non basta neppur l’Italia intera a contenerli.
Allarghiamo la scena per tutti e due: la patria deve
essere quella parte del mondo dove risplende la gloria
del loro nome: chi conosce Raffaello conosce anche
Masaccio; chi venera l’uno venera l’altro.
Facciamo più larga la sfera: la piccola stella di San Giovanni in Valdarno brilla oggi siccome la luna nel cielo di Raffaello.