Pagina:Giovanni Magherini Graziani Masaccio ricordo delle onoranze.djvu/87

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un libriccino appoggiato sul ginocchio destro 1. V. fig. D. Penna e bistro, carta bianca; altezza mm. 190, larghezza mm. 128. N. 305 — Figura virile ammantata, stante, volta di schiena. Stile d’argento, carta tinta 2; altezza mm. 180, larghezza mm. 78.

Questa figura, dall’insieme grandioso, dal piegare amplio e sciolto, presenta qualche analogia con quella rappresentante il ritratto di Masaccio nella storia del Tributo della Cappella Brancacci 3.



Delle sei sopradescritte carte quelle che portano i n.i 118F e 120F non sarebbero, per verità, indegne del grande Maestro cui oggi tributiamo solenni onoranze; senonché l’assoluta mancanza di elementi sicuri di confronto4 non ci permette d’insistere sulla vecchia attribuzione. Tanto più che le quattro gentili figurette, di cui diamo le riproduzioni nelle figure A — B — C — D, per l’eleganza delle movenze, per il profondo sentimento del vero e per la tecnica non scevra

  1. Brogi, n. 1428.
  2. Brogi, n. 1424. — Nella recente opera del Berenson «The drawings of the fiorentine painters» questo disegno trovasi descritto al n. 942 fra quelli del Granacci
  3. Anni indietro anche il disegno col n. 76 (esposto nella cornice 65), rappresentante un gruppo di figure in processione dirette a destra, era attribuito a Masaccio ma oggi, con più ragione, trovasi raggruppato fra i disegni della maniera di Domenico Ghirlandaio.
  4. Dei diversi disegni attribuiti a Masaccio nelle principali collezioni d’Europa, non ve n’ha neppure uno che possa dirsi veramente autentico, come viene da me dimostrato nell’odierno fascicolo della «Miscellanea d’Arte» interamente dedicato a Masaccio.