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indicano costantemente una più o meno innoltrata disorganizzione della cute, e sono ordinariamente esito dello spurgo alle gambe, al quale s'accompagnano più di sovente; in quest'ultimo caso costituiscono un'affezio me molto ribelle e di rado curabile. Richiedono le stesse attenzioni, lo stesso metodo curativo della paronichia erpetica, ed esigono quasi sempre l'amputazione, la cauterizzazione, o la legatura. In ogni caso, questi mezzi non divengono efficaci se non se quando sono saviamente combinati coi diuretici e coi purganti amari.
§ 5° pori o bitorzoli (poireaux ou porreaux).
Propriamente della medesima natura dei fichi, non ne differiscono che per la forma, che è loro propria. Nel poro, le escrescenze, o bernoccoli carnosi portano alla loro superficie, o solamente alla loro sommità, filamenti, brani diversi, piccoli tubercoli più o meno numerosi; e le filandre che vi si rimarcano danno a questi corpi carnosi una certa somiglianza col bulbo o stelo d'un porro1.
Al paro dei fichi, i pori mostransi alla pastoja ed alla corona, sono esiti o complicazioni della paronichia erpetica, e reclamano i medesimi mezzi curativi.
- ↑ Quasi tutti gli autori confondono i fichi coi pori; alcuni chiamano fico la malattia del piede distinta col nome di cancro (crapaud). Ho creduto dovere distinguere queste due affezioni, anche secondo il senso dell'espressione propria a ciascheduna, seguendo in ciò l'esempio di Ruini.